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Dal buttafuori all’informatico per passare dall’esperto di marketing. Questi gli ultimi frutti del genio abusivo

L’Italia, si sa, è la patria di santi, navigatori e di poeti, ma, grazie alla sua permissività e alle sanzioni alla sans-façon è ormai a pieno titolo la patria dei dentisti abusivi. Il loro numero è incontrollabile ed incontrollato, spuntano in ogni dove ed in ossequio al mito dell’araba fenice si riciclano a velocità vertiginose, forti anche dell’immaginazione e della creatività (tipicamente italiana) che, obtorto collo, dobbiamo riconoscere.

Oggi non indigna più nessuno (o quasi) la scoperta di un dentista abusivo, abbiente e pieno di sicumera, eppure, a parere di chi scrive, spesso la sorpresa supera ogni aspettativa.

Tre sono le ultime denunce pubbliche che ci hanno colpito di recente.

1. Il dentista buttafuori. Due falsi dentisti, conosciuti non come medici, ma come occasionali vigilantes o buttafuori operanti in vari locali, sono stati scoperti e denunciati dalla Guardia di Finanza di Caserta per esercizio abusivo della professione. I falsi professionisti di 30 e 44 anni operavano in due studi del capoluogo torinese (nelle frazioni di San Benedetto e San Clemente) con tanto di targhe all’ingresso, reception e sale d’attesa, forniti inoltre dei macchinari più sofisticati. Anche per questo i clienti non hanno mai sospettato nulla. (La Stampa).

2. Il dentista-informatico. La guardia di finanza di Mirano ha smascherato un falso dentista e ne ha sequestrato lo studio che si trovava a Piazza Vecchia, nella frazione di Gambarare di Mira. E questa volta Daniele Centenaro, 59enne, neppure è un odontotecnico, ma un assistente tecnico informatico presso l’istituto turistico «Gritti» di Mestre e naturalmente esercitava la professione di odontoiatra senza disporre delle prescritte autorizzazioni. A coprirlo si sono succeduti due diversi medici, che figuravano come direttori sanitari, ma sarebbe stata solo una copertura. (La Nuova)

3. Il dentista esperto di marketing. I Nas,  con la collaborazione della locale stazione dei carabinieri, hanno denunciato in provincia di Cosenza un finto dentista e la sua assistente per esercizio abusivo della professione. A seguito di alcune segnalazioni (lo studio odontoiatrico abusivo era diffusamente pubblicizzato sul territorio) i militari hanno effettuato un controllo sorprendo il finto dentista alle prese con un paziente. Altri pazienti, informa la stampa locale, erano in attesa ed hanno dichiarato di non essere a conoscenza che il dentista non era laureato. (Odontoiatria33)

 

Cosa resta da fare quindi, per contrastare questi atavici fenomeni che continuano a gettare fango su un’intera categoria professionale se contemporaneamente la politica vara la riforma del sistema sanzionatorio?

La domanda, come al solito è posta a chi è in grado di dare una risposta (vedi sindacati di categoria).

 

 

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